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mercoledì 10 marzo 2010

LA FORZA DELL'UNIVERSO

Avete presente la saga di "Guerre Stellari"? L’esplodere, negli ultimi decenni, di forme sempre più strampalate di religiosità New Age ha portato molte persone in tutto il mondo ad abbracciare la filosofia Jedi di Star Wars come se fosse una sorta di nuova fede.
In Italia dal 2005 è attiva nientemeno che una Diocesi Italiana del Culto della Forza che punta a fondere gli insegnamenti di “Star Wars” con quelli di Padre Pio: nel 2005 è stata addirittura inaugurata una statua di Yoda accanto a quella di Padre Pio a Bologna.
Il tutto si fonda su una serie di similitudini tra l’idea della Forza e le teorie più audaci e significative della moderna fisica quantistica che, secondo alcuni autori, riprenderebbero le principali concezioni delle religioni orientali, in primis Taoismo e Buddismo.
La Forza è stata descritta nei film come un “campo di energia” che permea l’universo, presente in tutti suoi elementi, dagli esseri viventi, agli alberi, alle pietre. Nell’universo di Star Wars la Forza non si limita, tuttavia, a fungere da legame per tutte le diverse parti che compongono l’universo; essa dà anche allo Jedi la possibilità di interagire con essa al punto da modificare la realtà attraverso fenomeni tipicamente noti nell’ambito delle pseudo-scienze come “percezione extrasensoriali” o ESP, in primis telecinesi e telepatia.
La meccanica quantistica sostiene il principio secondo cui l’osservatore, lungi dal porsi in maniera distaccata da ciò che osserva, contribuisce in maniera fondamentale alla costruzione della realtà che osserva: più che osservatore si parla quindi di partecipatore, o compartecipe della Realtà. Riassumendo in sè le straordinarie scoperte sperimentali in proposito, la meccanica quantistica porta a sostenere che non esisterebbe nemmeno una realtà già predeterminata, ma la realtà deriverebbe dalla presenza dell’osservatore-partecipatore che contribuisce a crearla. Questa sorprendente teoria, poi confermata decenni dopo da diversi esperimenti, rende chiaro l’assunto secondo cui la realtà sarebbe “costruita” dall’osservatore. Ma che cosa si trasmette attraverso la non-località, cioè l’effetto Entanglement? Le teorie sono diverse e sono state tutte osteggiate da buona parte della comunità scientifica a causa del loro utilizzo promozionale in favore della pratica della “meditazione trascendentale”; il loro assunto di base comunque dichiara che il substrato della realtà, quel campo che sarebbe descrivibile attraverso la Teoria del Tutto e che riunisce in sé le forze fondamentali dell’universo, godrebbe della proprietà della consapevolezza. Essa non sarebbe il prodotto del nostro sistema nervoso e cervello, ma sarebbe una proprietà fisica fondamentale ed universale appartenente dunque ad ogni particella vivente.
È un’ipotesi suggestiva che consente di spiegare il rapporto misterioso tra l’osservatore cosciente e l’universo, rapporto che rappresenta un continuo paradosso nelle teorie della meccanica quantistica. In altre parole, il livello più profondo dell’esperienza umana, la pura coscienza, costituisce l’esperienza diretta soggettiva del campo unificato che attualmente viene esplorato dalla fisica teorica moderna».
I sostenitori della meditazione trascendentale ritengono che intorno al soggetto che medita si venga a creare una sorta di campo, definito “campo Maharishi”, capace di produrre effetti positivi sul prossimo. Nella sopracitata saga, il regista Lucas cita chiaramente l’insegnamento del taoismo di affidarsi alla Forza/Tao che scorre dentro di sé. Uno dei più grandi maestri del Taoismo, Huai Nan-tzu disse: "Colui che segue l’ordine naturale fluisce nella corrente del Tao".
La somiglianza con l’insegnamento Jedi "senti la Forza scorrere in te" è più che evidente. Sulla scorta delle tante tesi che sono state formulate, seguire l’ordine naturale delle cose vorrebbe dire far sì che la nostra mente si fonda con l’Universo di cui è parte, lasciando che la Realtà fluisca e noi con essa.
Gli insegnamenti del Taoismo e della meccanica quantistica sono davvero molto vicini; non sarebbe forse opportuno invece affidarci alla “meditazione trascendentale"? Io credo che non si debba mai scindere la realtà dalla fantasia; questo non vuol dire che alcune delle tesi anche molto bizzarre sopra esposte siano tutta fantasia, anzi, io ne sono una fervida sostenitrice.
Ma le religioni sono dogmatiche e non accettano più di un solo punto di vista, ed è per tale ragione che ho scelto di sorridere alla filosofia del Tao.
Così come è vero che la filosofia Jedi non potrebbe perciò mai essere una religione, tutt’al più un insegnamento basato sulla solidarietà universale in virtù di quella massima di Gesù Cristo, troppo spesso ignorata dallo stesso Cristianesimo, “ama il prossimo tuo come te stesso”....


DICE IL SAGGIO: ...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile...

1 commento:

  1. Uhm...dobbiamo crearci da soli una realtà? Bah...non è cosa facile. Leggiamo libri e giornali scritti da altri, viaggiamo in auto costruite da altri e in case fatte da altri, con vestiti e scarpe, quel che sappiamo lo sappiamo dagli altri tramite vocaboli che altri hanno inventato. Persino le idee provengono da lontano. Uhm..chi è il saggio?
    (luciano peccarisi)

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